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Il 29 luglio 2021, dalle ore 18,00 alle ore 22,00, si è svolto il Consiglio Comunale di Morciano di Romagna con la partecipazione di tutti i consiglieri (12 in presenza e 1 in streaming). Il Consiglio Comunale ha approvato sei importanti delibere nel settore urbanistico riguardanti il comparto ex Pastificio Ghigi, Casa di Cura Montanari, e il bilancio comunale.
In questo comunicato affronteremo l’argomento dell’allargamento della Casa di Cura di 4.000 m² lordi, in deroga alle norme del Piano Regolatore Generale, destinato a creare altri 40 posti letto, così da portare la sua capienza dagli attuali 80 ai 120 posti (Deliberazione del Consiglio Comunale N. 50 del 29/07/2021). Questo, dato che nelle sue adiacenze non ci sono altri lotti di terreno disponibili, creerà non pochi problemi alle centralissime via Roma e via XXV Luglio, già affannate dal traffico, dallo smog e dalla mancanza di posti macchina.
La deliberazione N. 50/2021 del Consiglio Comunale ha inoltre suscitato l’enorme preoccupazione per la sorte del Centro Sociale Parrocchiale di Morciano di Romagna, sito nelle adiacenze della Casa di Cura. Dato che il Centro Sociale “Mercurio” per gli anziani è chiuso da più di due anni, il Centro Sociale Parrocchiale rappresenta l’unica struttura di aggregazione e inclusione aperta a tutti gli abitanti di un paesone dormitorio composto per lo più da appartamenti loculi, fortemente voluti dall’Amministrazione di Giorgio Ciotti. Il Centro Sociale è l’unico punto di incontro in un paese in cui vivono circa 7.000 anime con l’aggravio di altri 20 – 30 mila residenti dei Comuni vicini, anch’essi con scarse strutture sociali. Il Centro Parrocchiale svolge un importante ruolo di coesione in una società disgregata a causa delle sue macroscopiche disuguaglianze.
La Casa di Cura Montanari, che a seguito dell’ultimo ampliamento del 2006 dispone di 5.640,00 mq di costruzione, su quattro piani fuori terra, per un altezza complessiva di 16 ml ed un piano interrato, attualmente ha 80 posti letto già arredati e tre sale operatorie che operano tutti i giorni (sabato compresi), di conseguenza realizza grossi introiti provenienti soprattutto dai fondi regionali, tasse e contributi pagati dai cittadini.
Questo enorme quantità di cemento è stato costruito su due lotti di terreno di 1.322,00 mq già esistenti e 1.583,00 mq successivamente acquistati dai vicini, destinati agli standard dei parcheggi. Di conseguenza, la Casa di Cura Montanari S.P.A. possiede 2.905,00 mq in luogo. Secondo le norme NTA del Piano Regolatore Generale, il codice di edificabilità e l’altezza massima degli edifici consentiti in quell’area, rispettivamente sono 0,60 e 12,50 ml.
Ora, si evidenzia, chiaramente, che in questi ultimi 25 anni, la Casa di Cura Montanari, ripetutamente, ha usufruito delle deroghe alle norme NTA, severamente applicate per tutti i cittadini di Morciano. Non poteva costruire più di 1.743,00 mq (2.905,00 mq x 0,60 = 1.743,00 mq), invece, in deroga alle norme, ha già costruito 3.057,00 mq fuori terra in più (4.800,00 mq – 1.743,00 mq = 3.057,00 mq) ed un edificio più alto di 3,50 ml. Inoltre, ha privatizzato una parte della strada pubblica di via Cà Fabro.
L’Amministrazione di centro destra di Giorgio Ciotti, con il bene placido dei Consiglieri PD e M5S, ha approvato l’allargamento e adesso si avvieranno rapidamente le pratiche amministrative in modo che la Casa di Cura potrà effettuare l’ampliamento entro il 2023, come ha proposto consigliere delegato Luca Montanari nel suo crono programma (gli enti territoriali sovraposti al Comune permettendo).
È un film già visto negli anni cinquanta e sessanta con il Pastificio Ghigi. Allora, in barba alle fondamentali regole urbanistiche, nel cuore di un importante centro abitato venne costruito un colosso industriale a cui, in tempi recenti dopo la cessazione dell’attività, sono subentrare le cooperative forlivesi, continuando a mantenere connotazioni di eco mostro, sotto forma di “Centro commerciale Conad/Ghigi”.
Nonostante la Casa di Cura Montanari venga da noi riconosciuta come una risorsa e sebbene, in diverse occasioni, siamo stati noi stessi promotori della sua permanenza poiché senza convenzione pubblica con la Regione Emilia Romagna non sopravvivrebbe, ciò non esclude che debba essere salvaguardata la vivibilità del centro cittadino e che debbano essere rispettate le norme regionali e del Piano Regolatore Generale.
Nel contesto urbanistico del Comune di Morciano, la Casa di Cura è l’edificio più alto e ingombrante e contribuisce alla scarsità di posti auto e all’aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico della zona.
Costruendo altri 4.000 m² nell’attuale zona dedicata ai parcheggi pertinenziali e ad uso pubblico, in continuità con edificio esistente, e alzando l’altezza dell’edificio da 16 a 20 – 22 metri (compreso l’altezza occupata dagli impianti sistemati sul tetto), senza i 4.000 m² necessari per i parcheggi e il verde pubblico nelle aree immediate, si causeranno enormi problemi agli utenti, ai vicini, ai turisti e agli abitanti nelle vicinanze e nel centro cittadino. Oltre tutto non è presente alcun interesse pubblico per aggiungere ulteriori deroghe a quelle ultime già precedentemente concesse dall’Amministrazione Ciotti nel 2006, poiché il ruolo della sanità privata, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”, è complementare a quella pubblica.
Infatti, l’attuale capacità dei servizi ambulatoriali, delle tre sale operatori e degli 80 posti letto, sono decisamente superiori alle esigenze della popolazione della Valconca e della Provincia di Rimini. Questo risulta dalle dichiarazioni degli amministratori della Casa di Cura nelle assemblee pubbliche in presenza delle autorità territoriali, interviste ed articoli pubblicati in stampa locale, poiché una buona parte dei pazienti provengono addirittura da fuori Regione Emilia Romagna.
Qualora, il Consiglio Comunale riteneva utile l’ampliamento di 4.000 mq della Casa di Cura Montanari, avrebbe potuto autorizzarlo in fondo della stessa via Cà Fabro, dove è sito la sede della Clinica, nell’area precedentemente destinata alle attività artigianali, però fino ad ora, rimasta solo sulla carta. Oltre tutto, quest’area, dal punto di vista della rete viaria, grazie alle recenti costruzioni della bretella ed il nuovo ponte sul torrente Conca è ben servita. Con questo provvedimento, non veniva eliminata la zona dedicata ai parcheggi pertinenziali e ad uso pubblico, siti nel cortile della Casa di Cura, ed inoltre non viene peggiorato il livello della vivibilità nel centro di Morciano.
Inoltre, rispettando l’articolo 32, comma 6, lettera “a” della legge regionale N. 24 del 21/12/2017, la costruzione di una torre alta 20 metri, non avrebbe nascosto nella sua adiacenza la Villa Biagetti (A/is) sito in via Roma, n. 5, e nella sua vicinanza la Villa Muratori (A/is) sito in via Abbazia, n. 2, due manufatti che costituiscono testimonianza storica e fattore identitaria della comunità morcianese.
A questo proposito, anche la legge 11 settembre 2020 (semplificazioni), n. 120, all’articolo 3, comma 1, lettera “b” stabilisce che le nuove costruzioni “… e non comportino mutamenti urbanisticamente rilevanti delle destinazioni d’uso implicanti incremento del carico urbanistico”.
Il Consiglio comunale di Morciano ha approvato le deroghe alle norme del P.R.G. a favore della Casa di Cura Montanari S.P.A., senza il rispetto dei limiti stabiliti dalla legge regionale del 29 dicembre 2020, n. 14, Art. 16, modifiche all’articolo 20 della legge regionale n. 15 del 2013 (1. Il comma 2 bis dell’articolo 20 della legge regionale n. 15 del 2013, è sostituito dal seguente): “2 bis. Per gli interventi di risturazione edilizia, la richiesta di permesso di costruire in deroga è ammessa previa deliberazione del Consiglio comunale, che ne attesta l’interesse pubblico limitatamente alle finalità di rigenerazione urbana, di contenimento del consumo del suolo e di recupero sociale e urbano dell’insediamento,…”.
Costruire una torre alta 20 – 22 metri nell’area dei parcheggi pertinenziali e ad uso pubblico, non è ne “rigenerazione urbana”, ne “contenimento del consumo del suolo”.
I punti di accordo tra il Comune e la Casa di Cura, descritti nella Convenzione approvata ci sembrano discrezionali per ambe due le parti che difficilmente potranno essere in regola con le norme vigenti in materia.
Hossein Fayaz Torshizi.
Coordinatore del “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”.
Morciano di Romagna, 27 settembre 2021.
Le immagini:
1 – Prospetto della Casa di Cura Montanari da Via 25 luglio, Mprciano di Romagna.
2 – Centro Sociale Parrocchiale di Morciano, parco giochi e campi sportivi, visto da Via Roma, Morciano di Romagna.
3 – Centro Sociale Parrocchiale di Morciano, prospetto della facciata ed ingresso, visto da Via Roma, Morciano di Romagna.
4 – Consiglio Comunale di Morciano di Romagna, seduta del 29 luglio 2021, ore 18,30 – 22,00.



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